dc.contributor.author |
Szlezák, Thomas |
de_DE |
dc.date.accessioned |
2011-01-07 |
de_DE |
dc.date.accessioned |
2014-03-18T09:54:45Z |
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dc.date.available |
2011-01-07 |
de_DE |
dc.date.available |
2014-03-18T09:54:45Z |
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dc.date.issued |
1993 |
de_DE |
dc.identifier.other |
336176848 |
de_DE |
dc.identifier.uri |
http://nbn-resolving.de/urn:nbn:de:bsz:21-opus-53021 |
de_DE |
dc.identifier.uri |
http://hdl.handle.net/10900/46831 |
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dc.description.abstract |
Chi si rivolge alla Metafisica aristotelica proveniendo dai dialoghi di Platone crede di essersi spostato in unaltro mondo. Del resto, il sussistere di una profonda spaccatura fra il pensiero metafisicodel «maestro » e quello del suo "allievo", è stato oggetto di esperienza unanime da parte dei lettori di ogni epoca. E non è solo la forma espositiva scelta dai due filosofi a rivelarsi contraria e non unificabile: un dialogo non è affatto un trattato ; e, a quanto risulta, i punti di vista assunti per omologia da certi interlocutori, in certe situazioni, sono già nelle loro pretese qualcosa di diverso dalle proposizioni fondamentali, indipendenti dalla situazione, che Aristotele presenta al lettore come guadagni universalmente validi per evidenza logica. Inoltre, è chiaro che a ciascuna di queste forme espositive così diverse appartenga un'ermeneutica diversa, che a sua volta riporta a modi diversi di porre i problemi, oppure a specie diverse di approccio alla filosofia. In misura non minore, colpisce il contrasto inerente l'adozione dei concetti filosofici: Platone
cerca di trarre i suoi concetti-guida dalla riflessione critica sull'esperienza
quotidiana, accostandosi con attenzione e flessibilità al modo comune di parlare; Aristotele invece non si spaventa, né sitira indietro, davanti ad una costruzione terminologica che spesso, dal punto di vista linguistico, fa violenza. Ma soprattutto, si ha una spaccatura a livello "dogmatico", che non può non essere notata. In effetti, non c'è luogo in cui non sia possibile ricevere l'impressione, non tanto di confrontarsi con due teorie fra loro distinte, bensì di trovarsi di fronte a due mondi. |
it |
dc.language.iso |
it |
de_DE |
dc.publisher |
Universität Tübingen |
de_DE |
dc.rights |
ubt-podno |
de_DE |
dc.rights.uri |
http://tobias-lib.uni-tuebingen.de/doku/lic_ohne_pod.php?la=de |
de_DE |
dc.rights.uri |
http://tobias-lib.uni-tuebingen.de/doku/lic_ohne_pod.php?la=en |
en |
dc.subject.classification |
Philosophie , Neuscholastik |
de_DE |
dc.subject.ddc |
100 |
de_DE |
dc.title |
La prosecuzione di spunti platonici nella metafisica aristotelica |
it |
dc.type |
Article |
de_DE |
dc.date.updated |
2011-01-07 |
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utue.publikation.fachbereich |
Philosophie |
de_DE |
utue.publikation.fakultaet |
5 Philosophische Fakultät |
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dcterms.DCMIType |
Text |
de_DE |
utue.publikation.typ |
article |
de_DE |
utue.opus.id |
5302 |
de_DE |
utue.publikation.source |
Rivista di filosofia neoscolastica, 85 (1993), S. 352-369 |
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